Ieri ho anche preso questa foto di un disegno fatto sul Quaderno di Vetta qualche tempo fa, un giorno che ero senza macchina fotografica.
Il monte rappresentato è la Pania della Croce, la regina delle Apuane del sud, la montagna che dal Croce di solito sembra di toccare con un dito.
Ieri invece era avvolta in una nuvola...
sabato 9 agosto 2008
venerdì 8 agosto 2008
Sad Smoky Mountains
Questa mattina siamo stati di nuovo sul monte Croce, dopo la splendida notturna con luna piena di 3 settimana fa (un'esperienza incredibile).
Ma stamani avevamo una precisa missione da compiere:
abbiamo aderito all'iniziativa Sad Smoky Mountains, in solidarietà con il popolo Tibetano.
Oggi, nel giorno di apertura delle Olimpiadi, come noi abbiamo fatto sul nostro monte, così in tutta Italia e nel resto del mondo sono stati accesi, alla stessa ora -le 13.00-, dei fumogeni rossi.
Rossi come la vergogna, rossi come il sangue.
Per prima cosa Massimo ha sistemato delle nuove bandiere di preghiera (le avevamo già messe una volta durante l'inverno, e come deve essere, sono state consumate dal vento dal sole e dalla pioggia).
Alle 13.00 in punto abbiamo acceso il nostro fumogeno, gentilmente procurato da un amico marinaio.
Visto che dalla vetta del Croce si può vedere benissimo, nei giorni sereni, la costa della Versilia e della Liguria orientale, contavamo di essere a nostra volta visti da là.
Invece, proprio verso quell'ora le nuvole che fino a quel momento avevano stazionato sopra il mare hanno pensato bene di fare visita a noi...
Peccato perché sono convinta che in una giornata serena avremmo anche potuto vedere gli amici dell'Isola d'Elba fare la stessa cosa da Rio Marina, così come gli amici dal Sagro, sempre sulle nostre Apuane, e forse anche quelli dal Corno alle Scale sull'Appennino.
Il fumogeno è durato 3 minuti esatti.
Pensare a tutti gli altri che erano accesi allo stesso momento, su tutte quelle montagne, e poi a Parigi, Roma, Venezia, Berlino, New York, e poi ancora fino alla Nuova Zelanda, è stato molto bello e molto potente.
«Servirà, questa azione civile e artistica, a far muovere i governi?» - qualcuno ha chiesto.
Non so e non è un problema.
L’unica certezza che percepisco forte e reale, soprattutto dopo la straordinaria prima accensione, è che la nostra azione servirà, eccome, «per dare alimento a chi resiste», per non farlo sentire più solo ma circondato da una rete di umanità.
Non è cosa da poco.
Se noi ci muoviamo, qualcos’altro si muove.
Le conseguenze non sono prevedibili, ma sono sempre conseguenze.
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