domenica 13 giugno 2010

5月31日 ・ Kyoto

La giornata inizia con una bella colazione alla giapponese, c'è anche l'uovo crudo da mettere nel riso!

Prendiamo l'autobus, e ci spostiamo in una zona a nord-est di Kyoto, in montagna.
Il paesaggio è stupendo (a parte che continuo a preoccuparmi quando vedo spuntare le macchine sulla destra dalle curve: "Guarda quello come è contromano" penso, prima di realizzare che non sono affatto contromano...). Se non fosse per le case giapponesi, la valle dove siamo mi fa pensare alla Garfagnana.

Dopo una quarantina di minuti arriviamo a Ohara, e dalla fermata dell'autobus saliamo su una stradina lungo un piccolo torrente. Dall'altro lato ci sono tanti piccoli negozi molto belli, che vendono di tutto, e anche le persone sono molto simpatiche.


Dopo i negozi cominciano i templi.

Il tempio più in alto si chiama Raigon, ed è molto antico.

Questo luogo circondato dal bosco ha un'aurea potentissima, mentre i templi che abbiamo visitato ieri in città erano sì molto belli, ma forse anche troppo, sembravano più ville di lusso che luoghi di meditazione e di preghiera, qui c'è un'atmosfera del tutto diversa, difficile da spiegare a parole.


Torniamo un po' giù lungo il torrente, ed entriamo nel Sanzenin. Questo è un tempio molto grande, con un ampio giardino e vari padiglioni (ci sono delle statue bellissime), ma anche qui c'è un'atmosfera molto bella.

In questo padiglione si può anche provare a trascrivere un sutra con il pennello, che è una pratica di meditazione e di preghiera.









Uscite dal Sanzenin, abbiamo ancora un posto che Kayoko mi vuol fare vedere assolutamente. Mentre la maggior parte dei visitatori non va oltre questo tempio, che è meritatamente molto famoso, noi andiamo un po' più avanti lungo una stradina lastricata poco frequentata.
Ci sono altri piccoli templi, la nostra meta è l'Hosenin.
Per prima cosa facciamo il giro di questo giardino, che è piccolo ma incredibile.


Poi ci avviamo verso l'ingresso.

Varcata la soglia, c'è subito un altro giardino.
E poi un altro che si può vedere da questa stanza.



E infine arriviamo nella stanza principale, dove ci si siede a contemplare il giardino centrale, inquadrato nella cornice formata dalle travi come se fosse un dipinto, sulla destra c'è un boschetto di bambù, e di fronte questo pino vecchio di 700 anni.
Ai visitatori viene servita anche una tazza di matcha.
Qui mi dispiace davvero, ma nessuna foto può rendere giustizia alla meraviglia di questo posto, avevo le lacrime agli occhi. Sarei potuta stare seduta lì tutto il giorno.

Mettendo l'orecchio su queste canne, si può ascoltare il suono delle gocce che cadono in profondità.

Con grande fatica e un po' a malincuore riusciamo a staccarci da lì, il programma prevede di tornare verso la città. Ma prima ci fermiamo a mangiare qui

Mangiamo lo Yuba, che è in pratica la pellicola che si forma sul latte di soia quando lo si bolle per preparare il tofu. Questo è fresco ed è buonissimo, specialmente il mio con tutto il latte.

Tornando verso l'autobus, lungo il torrente, accanto al suo padrone che non mi ricordo più cosa vendeva, c'è questo micione fantastico!


Un manekineko ci saluta, spero proprio di ritornare qui un giorno, questo posto mi è veramente rimasto nel cuore...

Scesi di nuovo nella grande città, riesco a fotografare sull'autobus i due loghi per le donne in dolce attesa, tutti e due molto belli, quello sulla destra si vede spesso anche a Tokyo, quello sulla sinistra invece non lo avevo mai visto prima.

Oggi ci dedichiamo alla parte nord-ovest della città, la prima metà è il famoso Padiglione d'Oro.


Che dire di questo posto? E' molto bello ed è senz'altro da vedere, specialmente da lontano è una vista incredibile, ma in un certo senso è anche troppo! E poi risiamo al discorso di prima, questo di nuovo non sembra più un tempio, non ha niente a che vedere con l'atmosfera che c'era stamattina a Ohara...




Lì vicino c'è il Ryoanji, il famoso tempio con il giardino di pietre, e questa è stata la mia più grande delusione a Kyoto. Kayoko mi aveva avvertita che avremmo trovato tanti turisti, e va bene, questo è immaginabile, ma che tutti parlassero così ad alta voce senza controllo, questo proprio non me l'aspettavo, visto che un giardino di pietre dovrebbe essere un luogo di contemplazione.
L'atmosfera è veramente a zero stavolta, e ce ne andiamo quasi subito.

Ci spostiamo verso il Ninnaji. Guardiamo prima gli altri edifici lì intorno...




... e poi entriamo.
Questo è di nuovo un luogo molto tranquillo, e lo visitiamo in tutta tranquuillità, sia il giardino che l'edificio sono stupendi.


















Ormai siamo nel tardo pomeriggio, e dobbiamo rientrare, stasera dopo la cena vorremmo uscire a fare una passeggiata in centro.


Eccoci dunque in una stradina molto particolare di Kyoto, sono tutti ristoranti, a volte ai lati del vicolo si aprono dei lunghi corridoi di legno solo alla fine dei quali si trova la porta d'ingresso.



Qui siamo accanto al teatro del Kabuki, questo è una sorta di bar del teatro.
Andando da una stradina all'altra, troviamo un negozio molto carino, e lì, siccome anche oggi quando siamo scese dalla montagna qui a Kyoto c'era un caldo pazzesco, faccio il grande passo e mi compro l'ombrellino da sole!

Facciamo poi un'altra stradina, nel quartiere delle Geishe, se non fosse per qualche taxi che passa ogni tanto, sembrerebbe di essere in un altro secolo, l'illuminazione è molto fioca e sembra di essere in un film. (ma di Geishe non ne abbiamo visto, solo dall'autobus nel pomeriggio una maiko che prendeva il taxi...)
Io sono stanchissima, è stata una giornata molto piena, anche di emozioni, e comunque l'ultimo autobus passa molto presto, Kayoko da buona tokyoita è scandalizzata da questa cosa ma per me è un po' una fortuna, ho veramente bisogno di chiudere gli occhi per un po'...
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