sabato 19 giugno 2010

6月1日 ・ Kyoto, Nara, Koyasan

Oggi abbiamo un programma intensissimo, ci spostiamo da Kyoto verso il Koyasan passando per Nara, Kayoko ha tutto un programma complessissimo fatto di fogliettini fitti fitti di coincidenze di treni.
Ma prima di tutto visitiamo due templi che sono proprio accanto al Ryokan dove abbiamo dormito.

Il primo, il Sanjusangendo, è da mozzare il fiato: in pratica si percorre un lungo corridoio, sulla cui destra ci sono 1000 statue a grandezza naturale della Kannon dalle 1000 braccia, disposte su 10 file. Davanti a queste 28 statue di divinità guardiane, e al centro una statua più grande di Kannon.
E qui, nonostante ci siano tantissime persone (e sono solo le 8 e mezza di mattina), il silenzio viene mantenuto.

Poi visitiamo lo Yogenin, un piccolo tempio noto soprattutto per due elefanti dipinti sulle porte scorrevoli.

Fatto questo prendiamo i bagagli e partiamo, la prima tappa è Nara.
Avevo sentito parlare dei cervi di Nara, ma pensavo comunque che stessero dentro a un parco, invece sono così in giro liberi per la città, attraversano la strada, si fanno accarezzare, mi faccio fare una foto con loro perché non ci posso credere.
Notate l'ombrellino da sole nuovo con fantasia di fiori di ciliegio, che oggi però mi serve per la pioggia, è cambiato il tempo (ma è sempre caldo).

Attraversiamo la grande porta d'ingresso ed entriamo nel Todaiji.










Come al solito, tanti turisti e gite (è pieno di ragazzi delle elementari e delle medie!) si fermano solo qui, Kayoko mi vuole invece mostrare anche questo padiglione, il Nigatsudo.





Piove, ma forse è anche più bello così.



Scendendo le scale alcune bambine mi salutano un po' timide, siccome sono straniera in inglese.
A seconda di dove vengono, ci sono molte zone del Giappone in cui è ancora raro incontrare dei forestieri, e la gita diventa anche l'occasione per fare questo, anche a Kyoto sono stata salutata da qualche comitiva di studenti.
Fuori dal Daibutsuden altri bimbi stanno facendo merenda, anche loro mi salutano in inglese, però noto che uno ha la maglietta della nazionale italiana, allora gli faccio notare "Itariajin desu!", Sono italiana, generando una piccola esplosione di entusiasmo!

Alla stazione c'è una piccola bancarella di pane e prodotti da forno, prendo questa cosa verde, evidentemente fatta con il té, pensando che non sarà troppo dolce, invece lo è, e per lo più sa di pandoro. Segue una lunga spiegazione sul treno, supportata da vari disegnini, su cosa sia un pandoro, perché Kayoko non lo conosce.
Il treno è un locale, ci fermiamo poche stazioni più in là, dobbiamo fare un pezzo di strada a piedi, e mi piace molto la campagna che abbiamo intorno.
Anche in questa zona ci sono vari templi, noi puntiamo diritte al Toshodaiji, che Kayoko non vede l'ora di visitare di nuovo, perché è stato chiuso per diversi anni per restauri.
Posso capire bene il perché, queste statue sono molto antiche e oltre a essere bellissime emanano un'aurea speciale.



Torniamo verso il treno.


E qui noto il tombino in stile Nara, con il cervo!
Oggi purtroppo non ce la facciamo a seguire la tabella di marcia di Kayoko, in parte perché i cambi che indica il computer non tengono conto dello spostarsi a piedi tra una linea e l'altra, per esempio. A un certo punto abbiamo camminato un quarto d'ora per cambiare treno tra due stazioni di due linee differenti!
Ma c'è un'ultima destinazione che mi vuole fare vedere a tutti i costi, anche se così facendo faremo un po' tardi (tra l'altro, stasera al Koyasan alloggeremo in un tempio, e quando telefona per avvertire che forse faremo un po' tardi -che poi tardi sono le 7/8!- il monaco che ha risposto al telefono la sgrida "Questo è un tempio, sbrigatevi!").
Per non perdere troppo tempo prendiamo un taxi dalla stazione all'Horyuji.






Anche questo è un posto meraviglioso, non abbiamo tempo per vedere proprio tutto, ma entriamo a vedere il museo del tesoro del tempio, che contiene delle statue bellissime.
Sono proprio grata a Kayoko di avermi portato qui.
Torniamo alla stazione in taxi e cominciamo il viaggio verso il Koyasan.
E' un posto di montagna, e Kayoko è rimasta sconvolta quando ha visto quanto tempo ci voleva ad arrivarci, cosa per me del tutto normale.
(a proposito, questa è la mascotte della tessera per i treni di queste parti...)
Ci vogliono 2/3 ore di viaggio, l'ultimo tratto con il trenino a cremagliera. Poco per volta, entriamo sempre di più tra i boschi e le montagne, e io non vedo l'ora di camminare qui.

Dopo il trenino a cremagliera prendiamo l'autobus (dove l'autista gentilissimo a cui Kayoko sta chiedendo informazioni ci racconta degli orsi che ogni tanto sbucano sulla strada), ci fermiamo a un piccolo combini a comprare qualcosa da mangiare (sono solo le 7 e mezza o giù di lì ma è già notte, ed essendo un paesino di montagna è tutto chiuso), e finalmente giungiamo alla nostra destinazione.

E' un posto bellissimo, domattina farò tutta la documentazione del caso, intanto mangiamo i nostri udon istantanei (sapete quelle confezioni dove si mette l'acqua calda e dopo 3 minuti è pronto?), facciamo un bagno (che è bollente, credevo di essermi ustionata, mentre Kayoko muore dalle risate), e andiamo subito a dormire, anche perché domattina la sveglia è alle 6.
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