Stamattina abbiamo in programma di andare a Ikebukuro a sentire un concerto d'organo gratuito, scoperto grazie ad uno di quei volantini che raccolgo continuamente...
Vicino alla sala da concerto c'è questo spazio, una galleria che raccoglie prodotti di artigianato tradizionale di ogni parte del Giappone. Ci sono delle cose bellissime, tutte ovviamente molto aldilà dalla mia portata economica, ma è comunque interessante da vedere.
Al piano terra c'è l'esposizione permanente (e una piccola biblioteca di libri sull'argomento), al piano superiore le mostre temporanee. Lì incontriamo anche qualche artigiano in persona tra quelli che stanno esponendo, ed è bello vedere che molti sono giovani, che magari usano le tecniche tradizionali creando però nuove forme.
Parliamo con un paio di loro (sono tutti ovviamente molto appassionati di quello che fanno, alcuni stanno anche lavorando lì, ci sono un paio di ceramisti e un ragazzo che lavora i metalli) e velocemente arriva l'ora di andare.
Il concerto si tiene qui, al Tokyo Metropolitan Art Space.La nostra sala si trova al piano superiore, comodamente raggiungibile con le scale mobili (tra parentesi, se venite in Giappone, ricordatevi che, se non volete camminare, dovete stare sulla sinistra, la destra è "la corsia di sorpasso"; anche sulle scale mobili il senso di marcia è uguale a quello delle strade, cioè il contrario del nostro, e qui a Tokyo troverete le scale mobili dappertutto!).
Eccoci arrivate, abbiamo anche trovato un buon posto (ovviamente questi concerti gratuiti, ce n'è circa uno al mese, sono molto popolari).
A metà programma c'è una piccola pausa, durante la quale l'organo si gira. Questa non me l'aspettavo proprio!
Dietro l'immenso organo in stile barocco c'è questo immenso organo moderno. La seconda parte del concerto a me piace molto, suona "Le Jardin Suspendu" di Jehan Alain, una musica molto sognante. Kayoko non è rimasta così soddisfatta, ma io sono proprio contenta di essere venuta qui stamani, il concerto mi ha proprio rilassata.
Il panorama di Ikebukuro dal 3° piano della sala concerti.
Scendiamo e ci separiamo. Kayoko va in un grande magazzino, io prendo il treno, cambio a Takadanobaba, e prendo un locale della SeibuShinjukuSen per andare a Kami Igusa, sempre nella zona ovest dei sobborghi di Tokyo, dov'è il museo che vorrei visitare oggi.
Kami Igusa è una stazione molto piccola, dove si fermano solo i treni locali, appunto. Ci sono due binari, uno per prendere i treni che vanno verso Tokyo, e uno per quelli nella direzione opposta, e per passare da una banchina all'altra bisogna attraversare i binari, sembra di essere a Diecimo! (che per chi non lo sapesse, è la stazione del treno più vicina a casa mia).
All'uscita della stazione c'è questa statua di Gundam...
Sono un po' confusa, di solito nelle stazioni ci sono tutte le indicazioni per raggiungere i musei, specialmente quelli compresi nel GruttoPass, ma qui non c'è niente, non è nemmeno segnato sulla pianta che è subito fuori dalla stazione. Faccio un giro nel quartiere (che sembra più un paesino, veramente....), non ho nemmeno il coraggio di domandare informazioni perché ormai sono quasi convinta di avere sbagliato stazione. Ma quando ricontrollo l'indirizzo (ho ormai imparato a leggere e interpretare gli indirizzi giapponesi, che è una conquista di per sé) , capisco finalmente cosa è successo: devo solo attraversare i binari, sono dalla parte opposta di dove devo andare.
E non appena attraverso, trovo immediatamente un cartello che mi indica la strada per il museo, e dopo quello uno ogni circa 10 metri.
Cos'è successo? Che attraversati i binari, sono in un'altra cittadina, e così dall'altra parte (che però è quella dove scendono le persone che vengono da Tokyo >_<) non hanno messo nessuna indicazione per venire qui. Sono stata vittima di un classico caso di campanilismo tra paesi vicini (lo dicevo io che questo posto mi ricordava Pescaglia, statua di Gundam a parte...)
Seguo i cartelli, e finalmente trovo il museo. Non che abbia camminato per delle ore, ma piove e mi sento un po' stanca.
Per fortuna valeva proprio la pena di venire qui, è un posto molto bello, e lo spazio è ben organizzato e rilassante.
Il museo è dedicato alla figura di Chihiro Iwasaki, illustratrice famosissima qui in Giappone.
Al piano terra c'è un Café, l'Art-shop, una sala che espone sempre alcuni suoi lavori a rotazione, un'altra dove è conservato lo spazio dove lavorava, con scrivania e tutto, e poi una sala per le mostre.
Le opere di lei mi piacciono un po' si e un po' no, ma c'è questa mostra sull'illustratore Akaba Suekichi che è splendida.
Ci sono foto della sua infanzia, la sua scrivania, con tutti i pennelli e colori, e poi le illustrazioni originali (meravigliose!), con sotto i corrispondenti libri che ha editato da sfogliare con calma (c'è anche un comodo sofà per questo scopo!). E ancora, materiali che illustrano il suo modo di lavorare, i bozzetti, gli storyboard, non è solo una gioia per gli occhi, è anche interessantissimo.
Passando da una stanza all'altra, ci sono le vetrate che danno sul giardino, che sarebbe accessibile, peccato che piova.
Al piano superiore ho la sorpresa di trovare un'altra stanza ancora dedicata alla mostra su questo autore, sono contentissima.
E poi c'è una stanza da gioco per i più piccoli, con tutti i materassoni morbidoni, e la stanza biblioteca, tutti libri illustrati, ovviamente. Veramente in questo posto ci si potrebbe passare in tutta comodità una giornata intera!
Invece è quasi l'ora di chiusura, mi affretto verso l'art-shop per comprare il catalogo, e poi mi avvio lentamente verso casa.
Kayoko nel frattempo si è cimentata nel tiramisù, e gli è venuto proprio bene!
Sasuga Kayoko-san!
_
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4 commenti:
Come sempre sembra di passeggiare nelle strade di Tokio, sempre piene di sorprese. L'organo girevole, però, batte tutti...........
Massimo.
Che meraviglia, non m istancherò di dirtelo!
Bellissimo, mi sembra un pochino di esser lì con te... e ci sarei davvero volentieri!
Che vuol dire Sasuga?
Ila
Sasuga è di difficile traduzione, ma è un po' come dire, "Eccezionale come al solito, proprio quello che ci si aspettava da lei", oppure "D'altra parte stiamo parlando di Kayoko, da lei non mi aspettavo di meno!".
Il giapponese è molto più compatto.
-____-
Massimo aspetta di vedere che panino ho mangiato oggi!
^____^
uh, bello!
Insegnaci insegnaci! *___*
Ila
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