Con Regula, andiamo a Shinjuku, nella parte più moderna, quella degli uffici.

Anche da qui, vedere la città dall'alto non mi piace più di tanto. Tutta quella distesa di case e grattacieli, così da lontano non mi fa un bell'effetto, non mi sembra che abbia una dimensione "umana". Quando ci sei in mezzo invece, l'umanità traborda da tutte le parti, non in questo quartiere però, che oggi è praticamente deserto visto che è sempre un giorno di festa.

Vicino alla stazione spunta qualcosa di simpatico, ma in generale anche qui il complesso degli edifici, centri commerciali, alberghi, banche e via dicendo, non mi piace tanto, troppo grigio.

Qua e là si intravedono scorci di stradine tra due file di case basse che mi dice Regula essere mooolto pittoresche. Ma soprattutto per la vita notturna (e soprattutto per quello che riguarda i divertimenti maschili...).
Facciamo un salto veloce in una libreria molto grande, e poi cambiamo quartiere, andiamo nella zona dei giardini del palazzo imperiale, vogliamo vedere il Momat.


Il museo è piuttosto interessante.
Quando usciamo, visto che non c'è per niente traffico, prendiamo un taxi per tornare a casa, molto più divertente che viaggiare sempre sottoterra.
Un'altra cosa interessante dei taxi giapponesi è che sono i passeggeri a dovere indicare la strada al tassista. Regula gli da le indicazioni, ma la strada più diretta è chiusa, e quindi lui ci chiede se va bene passare da un'altra parte, facendoci vedere il percorso sul navigatore.
Il conducente è simpatico e ha voglia di chiaccherare, in giapponese ovviamente, e ne sono proprio contenta!
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