martedì 25 maggio 2010

5月16日 ・ Shinjuku

Stamattina con Kayoko andiamo a Shinjuku a chiedere informazioni sugli autobus.
Stiamo organizzando una gita a Kyoto e dintorni, e per risparmiare ho deciso di non andare con lei con lo Shinkansen ma di prendere piuttosto un autobus notturno, molto più economico.

Uscite dalla stazione dei bus, mi dice che ha qualcosa da farmi vedere, entriamo in un grattacielo e prendiamo l'ascensore (che è esterno e tutto di vetro, piacerebbe tanto a mia sorella... ^____^) fino al 20 piano.
Siamo nella hall di un albergo di lusso, e questo è il panorama che si vede.
Ma Kayoko mi dice che è molto meglio quello che si può vedere dal bagno. La seguo (sempre un po' con l'ansia che ci buttino fuori...).
(Per la cronaca, nella foto qui sopra al centro c'è quell'arco bianco, l'edifico a destra è la libreria dove ho passato il pomeriggio un po' di tempo fa'...)
Dalle vetrate che arrivano fino ai piedi in effetti il panorama è sconfinato.

Eccoci qua!
Questo è il parco di Shinjuku, dove passerò il pomeriggio.
Per darvi un'idea delle proporzioni di Tokyo, questo parco ha poco meno l'estensione della Lucca compresa nelle mura...

La stazione di Shinjuku.
Dove devo ammettere che un paio di volte ho un po' faticato a trovare il binario giusto.
Il panorama dal 20° piano mi piace, è a scala più umana, si riescono ancora a distinguere chiaramente le persone.

Scendiamo ed io mi dirigo verso il parco. Fuori dall'ingresso c'è un centro informazioni per i visitatori, entro a dare un'occhiata.
Si rivela un posto molto interessante, fra i vari pannelli informativi sulla fauna e la flora del parco ci sono queste due vetrine dove sono riusciti a essiccare e mettere sotto vetro i fiori di ognuna delle specie di ciliegi che vi si possono trovare.

Poi c'è tutto uno spazio dedicato ai laboratori che vengono fatti con i bambini.
C'è una zona speciale all'interno del parco, la Foresta della Mamma e del Bambino, dove in pratica la natura viene lasciata crescere spontaneamente, questo per permettere ai bimbi di città di poter girare in un ambiente naturale non artefatto e di poter fare delle scoperte.
Poi con quello che hanno raccolto, stecchini, ghiande, pigne, semi e cose simili, i bambini costruiscono delle cose, marionette di ghiande, pupazzini di pigne, varie decorazioni da appendere...
Mi sono soffermata a guardare tutti gli album fotografici che raccolgono i risultati di questi laboratori, perché davvero c'era di che rimanere a bocca aperta.

Entro e mi dirigo subito proprio verso questa zona del parco.
Quando arrivo a questi cipressi enormi, quasi mi commuovo.
Non ci si può avvicinare perché ci sono le radici aeree delle piante, quegli strani pinnacoli che spuntano dal terreno.
Però mi fermo lì sulla passerella che è stata costruita per passare, e, ancora presa bene dall'esperienza di ieri, faccio questo disegno.
E poi un altro poco più in là (si sa che gli alberi sono il mio debole...).
Più avanti, usciti dalla Foresta della Mamma e del Bambino, trovo questo platano gigante.
Quel gruppo di persone che sta facendo un picnic là in fondo sulla destra, è ancora all'ombra di questa pianta!

Questa è la zona con il prato dove le persone fanno picnic e altre cose... C'è un'atmosfera più tranquilla che allo YoyogiKoen (qui non ci sono persone che ballano o musicisti, per dire), ma, nonostante che l'ingresso di questo parco sia a pagamento, ci sono tantissime persone anche qui, più che altro venute a rilassarsi.


C'è una zona con il giardino in stile giapponese, intorno a questo laghetto.
Si può averne una vista panoramica da questa costruzione in stile cinese.
Ci sono tanti alberi di ciliegio con i rami pendenti lungo le sponde...



C'è un giardino alla francese, con tutte le rose che sono fiorite proprio in questo momento, dove c'è un profumo fortissimo, ma lì le aiuole (stile Versailles, per intenderci) non sono circondate da alberi, e il sole oggi picchia proprio forte, inoltre c'è quasi la ressa (ordinatamente e compuntamente in fila, si intende...) per contemplarle, e quindi me ne vado subito, verso il giardino all'inglese.
Il parco chiude alle 5, quindi verso le 4 mi avvio verso l'uscita, per non dover fare la fila anche lì.
Sono di nuovo nella giungla urbana, e vado verso la stazione a prendere il treno per casa.
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