sabato 8 maggio 2010

5月5日 ・ Ueno

Oggi il mio programma è di andare a Ueno. Ho letto sul giornale (ci provo tutti i giorni, a leggere qualcosa...) che c'è una piccola fiera del libro per Bambini proprio dentro il parco, e voglio andare a dare un'occhiata.
Al posto della metro decido di prendere il treno, la Yamanote-sen (linea Yamanote), che è una specie di treno-circolare metropolitano. Così ci metto senz'altro più tempo che a viaggiare con la metro, ma almeno posso vedere fuori.

Subito fuori dalla stazione c'è l'ingresso al parco, con questa fantastica fontana che piacerebbe tanto alla mia mamma...

Non faccio a tempo a imboccare il viale che subito qualcosa sulla destra mi distrae, è il Kiyomizu Kannondo, il primo tempio che visiterò oggi.

Sopra la Temizuya ci sono le istruzioni su come comportarsi.



Il sole picchia forte anche oggi, alle 11 è già molto caldo.
Scendo di nuovo sul viale principale, e subito qualcos'altro cattura la mia attenzione. E' il viale d'accesso al tempio Hanazono Inari.







Vicino a questo piccolo tempio, ce n'è subito un altro, il Gojo Tenjinsha.




Mi incammino di nuovo verso la piazza centrale del parco, dove si tiene questa piccola fiera, ma prima di arrivare devo fare un'ultima deviazione, verso il Toshogu. Purtroppo è in restauro e si può vedere solo il portale d'ingresso, ma fuori ci sono comunque delle cose interessanti da vedere, come queste 50 lanterne di rame, uno dei Tesori Nazionali del Giappone.






E poi c'è questo, un monumento alle vittime di Hiroshima e Nagasaki.
La fiammella che brucia nella colomba è stata accesa da un fuoco trovato in casa di una delle vittime dal nipote, e mai lasciato spengere da allora.

Aldilà del cancello si intravede anche il Gojuno-to.

Finalmente riesco a raggiungere la fiera dei libri. E' caldissimo, le bancarelle hanno dei tendoni sopra, ma ogni tanto devo fare una pausa all'ombra, per fortuna ci sono fontane e venditori e distributori di bevande (mi bevo due bottiglie di té verde freddo, buonissimo, non è zuccherato come quello che si trova in Italia). Non è grande ma è interessante, ci sono diversi editori piccoli che non conoscevo, mi carico di cataloghi come alla fiera a Bologna, e vedo qualche albo proprio bello. Alla fine compro solo 3 librini in parte a fumetti che teoricamente sarebbero indirizzati ai bambini giapponesi, per aiutarli con i kanji e con il linguaggio formale, ma vanno bene anche per me!

Comincio a tornare verso la stazione, e faccio una prima deviazione per vedere questa pagoda.
E' una costruzione recente, che accompagna la faccia di una statua di Buddha del 1700, caduta nel grande terremoto del 1923. Il corpo della statua fu poi fuso per ricavare armi durante la seconda guerra mondiale.






Fuori dai Torii dell'Hanazono Inari, c'è ancora la bancarella che vende i Takoyaki, le polpette ripiene di polipo (le ho mangiate, buone!).
Avevo visto sulla cartina che c'è uno stagno qui vicino, e faccio l'ultima deviazione, verso lo ShinobazuNoIke.
Nel mezzo dello stagno c'è un isola con altri due templi, il ponte che ci accede è stretto da due file di bancarelle, sembra di essere a una sagra. Si può mangiare di tutto, dalle banane ricoperte di cioccolata e zuccherini colorati, a salsicce e wurstel, passando per Yakitori, Takoyaki, Soba, praticamente qualsiasi cosa vi venga in mente...
Queste piante nello stagno sono fiori di Loto, ma evidentemente non è la stagione giusta...


Il Daikoku-do.

E il Benten-do.



Un altro tombino bello lungo la strada che mi riporta alla stazione.
Al semaforo per le strisce pedonali, per terra c'è questo divieto. A Tokyo non si può fumare mentre si cammina!







Imbocco il sottopassaggio per la stazione e si torna a casa, sempre sulla Yamanote-sen, finisco di fare il giro panoramico di Tokyo.
Questa zona mi è proprio piaciuta tantissimo, ci tornerò senz'altro.

A casa Kayoko ha preparato il sashimi, è andata al supermercato di Shibuya con Regula, e mi chiedo se ne abbiano lasciato un po' anche agli altri di pesce...
E' l'ultima cena con gli amici svizzeri, che partono domattina presto.
Spero di rivederli tra Lugano e Lucca, perché sono veramente due persone carinissime, sono contenta di averli conosciuti.
Per finire in bellezza mangiamo anche il gelato al té verde, più precisamente al Matcha, buonissimo!

1 commento:

Ila ha detto...

Susi, mi stai facendo venire una voglia di:
1- essere lì con te a visitare tutti quei temli
2-mangiare tutte le cose buone che elenchi!
3-leggere tutto quello che trovo di banana Yoshimoto!

Splendido il "prato" di fiori di Loto... anchè così!

Un abbraccio
Ila

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