martedì 25 maggio 2010

5月23日 ・ Museo Mitsuo Aida, Museo della Carta, Mostra su Munakata Shikou

Oggi riparto per un altro giro di musei!

La prima tappa è al palazzo futuristico dell'altro giorno, il Tokyo International Forum.
In fondo a questa immensa hall c'è il Museo Mituo Aida, completamente dedicato alla figura di questo calligrafo e scrittore, conosciutissimo qui in Giappone.
Che dire, non potevo cominciare la giornata meglio di così. L'allestimento è superbo e le sue opere pure, e nel giro delle 2 ore e passa che spendo lì me ne innamoro completamente.
All'uscita, sono nell'imbarazzo di cosa comprare, finché non vedo che ha fatto anche 2 libri un po' illustrati (dallo stesso contenuto serissimo però!).
E alla cassa mi danno una bustina-regalo, che poi non era altro che l'ingresso gratuito per il prossimo allestimento, che cambierà a metà di giugno. Così ci posso tornare, yatta!

Sono arrivata qui in metro, ma ora prendo il treno dalla stazione qui di fronte (è tutto studiato!) per andare verso il nord, a Oji. In questa località si trova il museo della carta.
Qui c'è tutto un allestimento che spiega come si produce la carta, come si ricicla e perchè (fatto molto bene, con i quiz da risolvere, le scatoline da aprire, i pulsanti da premere, insomma tutto quello che può essere fatto perché l'esperienza di imparare sia giocosa e non noiosa), e l'ultimo piano è dedicato alle origini e alla storia della carta.
Ci sono dei volontari in giro, anche qui sono signori in pensione, che lavoravano nella cartiera qui vicino, ed ora accompagnano i visitatori in giro.
Uno si avvicina timidamente anche a me, ha tutto un quaderno con le parole che gli servono tradotte dal giapponese all'inglese, ma quando mi chiede se capisco il giapponese è sollevato di sentire che la risposta è si, e mi spiega un po' di cose.

Questo piano è molto interessante, una delle cose più belle è questa vetrina di bamboline fatte di carta che illustrano proprio il processo per fabbricare la carta tradizionale giapponese, il Washi.
Poi è spiegato il modo di produrre delle carte particolari che si vedono spesso usate per la calligrafia.
C'è tutto un campionario dei vari tipi di carta giapponese, e infine è spiegato come si fa a realizzare una particolare carta con rilievi dorati usata nel periodo Meiji, cioè fine 1800 inizio 1900.
La tecnica di realizzazione di questa carta era andata perduta, ma recentemente un artigiano è riuscito a ricrearla, e la mostra temporanea è proprio su questo argomento.
E' incredibile, si fa fatica a credere che sia davvero carta, appunto.
C'è un video che fa vedere tutto il processo di realizzazione, che è lungo e difficile, per forza poi è carissima.

Ma sono le 2 e mi devo sbrigare, altrimenti rischio di perdere l'evento per il quale sono venuta qui proprio oggi. Tutti i fine settimana, a meno che non ci sia qualcos'altro in programma, è possibile partecipare a un piccolo workshop gratuito sulla produzione della carta, e quindi creare le proprie cartoline.

Quando arrivo giù nel seminterrato ci sono solo io, così tutti i volontari (che sono proprio quei signori che si vedono nella foto in fondo a questa pagina) seguono me.
Gli fa piacere parlare in giapponese con me, ed anch'io mi diverto tantissimo, uno mi racconta che è stato in Italia ed è andato anche ad Ancona a visitare la Fabriano, che è famosa anche qua, un altro scherza dicendo che è logico che parlo così bene, che il giapponese e l'italiano sono uguali!
Faccio la prima cartolina (ricavata dai cartoni del latte!), e mi chiedono se voglio farne un'altra, visto che non c'è nessuno. Nel tempo però che impiego a compilare il questionario di gradimento sul museo che mi hanno dato arrivano altre persone, di colpo mi ritrovo in fila, e anche i volontari adesso sono efficientissimi (non che prima non lo fossero, ma con una persona sola erano più rilassati...), tipo catena di montaggio.
Però restano gentilissimi e simpatici, non riesco a salutarli proprio tutti perché ora sono occupati, ma è stata una bella esperienza, sono contenta.

Esco da lì e mi dirigo verso l'ultima meta della giornata.

Riprendo la YamanoteSen per Shinjuku (in pratica ho fatto un giro completo di Tokyo), e da lì la ChuoSen, verso ovest. Voglio andare a vedere una mostra che chiude proprio oggi, ho visto il volantino e mi sembra molto bella.
Nelle stazioni, spostandomi tra una linea e l'altra, incontro un po' di cose carine.

(questo castello di carta girava!)

L'ultima mostra è il degno coronamento di questa giornata. Anche qui mi ci vuole un po' a individuare il museo che è al 6° o 7° piano di un grande magazzino, sono in un quartiere commerciale, e c'è il solito delirio sociale, amplificato dal giorno festivo, le commesse dei negozi di scarpe urlano, quello del negozio di occhiali rappa! (in giapponese, ovvio), e c'è tantissima gente.

Ma la mostra è splendida, piccola ma veramente splendida, supera tutte le mie aspettative. Lui si chiama Munakata Shino, ed è un altro artista famosissimo in Giappone. Ne rimango letteralmente folgorata!

Resto un po' qui a gustarmi le sue opere, e si fa l'ora di tornare verso casa.
Per finire degnamente il mio giro intorno a Tokyo, invece di tornare fino a Shinjuku taglio prendendo un'altra linea del treno, cambio a Shimokitazawa ed eccomi a Uehara.
(qui sono sconvolti dai giri che riesco a fare! ^___^)

E' stata una giornata splendida, benché piovesse (ma che m'importa, ho il trench viola!), e sono contentissima.
Per di più Kayoko ha fatto la Yakisoba, non mi ricordo più se ne avevo già parlato, in pratica sono spaghetti saltati alla piastra con le verdure e salse varie, ed è uno dei miei piatti preferiti qui, non ci poteva essere conclusione migliore a questo giorno...
_

2 commenti:

lucia ha detto...

interessantissimo tutto.. grazie di questa guida virtuale veramente ben fatta!
ciao

Ila ha detto...

Che fame Susi!!!
Poi dopo tutte quelle camminate!!

Un abbraccio
Ila

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