venerdì 7 maggio 2010

4月30日 ・ Roppongi

Stamattina ho in programma di andare a vedere una mostra di ceramiche con Regula e Kaspar.
Anche loro sono ospiti di Kayoko; una trentina d'anni fa hanno vissuto proprio qui a Uehara, e lei faceva da baby-sitter ai loro bambini.

Ma prima, visto che sono già pronta, esco a fare una passeggiata, da sola, così vediamo se mi orizzonto.

E poi così posso fare alcune foto che con Kayoko mi torna un po' male, mi prende in giro...
Per esempio, guardate come sono belli i tombini di Tokyo!


La strada dove abitiamo (oggi finalmente è una bella giornata di sole!).


Il murales della stazione, che illustra una leggenda su questo quartiere (o almeno così ho capito...).


Queste stradine che mi piacciono tanto (mi ricordano i film di Ozu).


Un altro personaggino che non ha bisogno di spiegazioni (fotografato di nascosto, era troppo carino!)


Con Regula e Kaspar andiamo a vedere la retrospettiva su Lucie Rie, a The National Art Center.
La mostra è molto bella, ben esposta, e mi piace molto. Non conoscevo quest'artista, ma è anche vero che non ne so molto di ceramica, pare che sia stata un personaggio molto importante.

Il museo è un altro di questi palazzi futuristici dalla forma stranissima, ci sono altre cose interessanti ai piani superiori, e al piano sotterraneo c'è un negozio di souvenir/oggetti di design/libreria dove mi perdo un po'.
Vorrei comprare solo un libro, che è per bambini ma spiega bene i vari registri della lingua, ovvero come ci siano parole diverse per indicare le stesse cose, a seconda di chi le dice e a chi. Ma la commessa alla cassa è così carina che finisco per comprare anche un pacchettino di caramelline tradizionali stampate una ad una... Il primo souvenir da portare a casa.

Compro anche il GruttoPass, un carnet di biglietti, molti gratuiti, alcuni solo ridotti, valido per l'ingresso a 70 musei di Tokyo!

Uno è qui vicino, e quindi mi dirigo verso RoppongiHills.
Lungo la strada incontro questo posto...

Al 53° piano della Mori Tower (10 secondi circa di ascensore...), c'è il Mori Art Museum.
Confesso che più che altro sono venuta per vedere la vista di Tokyo dall'alto (che invece non mi piace più di tanto...), perché di solito io e l'arte contemporanea non andiamo molto d'accordo, invece anche questa esposizione si rivela molto interessante.


Teruya Yuken

These photographs are licensed under "Creative Commons Attribution-Noncommercial-NoDerivative Works 2.1 Japan"

Anche qui quando si scende c'è un art-shop, anche questo molto interessante, e anche qui mi resta attaccato fra le mani un libricino, una piccola guida ai posti particolari di Tokyo, scelti da 67 persone che ci abitano.

Faccio un giro dentro il depaato, anche questo è un edificio moderno, ed è un po' come un labirinto, ha una pianta irregolare, diversa tra i vari piani, con ponti per passare da un lato all'altro, gallerie, scale irregolari (con la voce registrata che ti avverte di fare attenzione ai gradini perché non sono tutti perfettamente della stessa altezza!), e qualche cascatella...



Quando sto per rientrare sottoterra per prendere la metro verso casa, vedo una libreria poco lontano ed entro per cercare l'atlante di Tokyo, perché le cartine turistiche che ho non sono precise (d'altra parte la città è enorme, e per farla entrare in un solo foglio è necessario un certo grado di approssimazione...) ed io ho bisogno di qualcosa di diverso per poter girare a piedi come piace a me.
La libreria ha libri e riviste che mi interessano, e quindi mi fermo un po', anche i commessi sono molto gentili.
Oggi ho parlato abbastanza giapponese e sono molto contenta, ma sono anche distrutta e finisco per fare un po' di confusione sulla metro. Ma mi rendo subito conto dello sbaglio e con un giro un po' complicato (3 cambi!) riesco ad arrivare a casa, dove sono un po' preoccupati, visto che era il mio primo giorno da sola in giro per la città.

A cena usciamo per andare a mangiare la Soba, gli spaghetti di grano saraceno.


Mi trattengo dal fotografare quello che mangiamo solo per non infastidire gli altri, perché trattandosi di cibo giapponese, oltre che buono è anche bello.
Anche solo la miriade di piattini e ciotole in cui viene servito fa bella figura...
Regula-san, Kaspar-san, Gochiso-sama deshita!
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